domenica 1 giugno 2014

Museica



Ti ricordi le lezioni di storia dell’arte? 

Quelle durante le quali gli alunni si dividono in due fazioni: quella dell’odio profondo, della noia e quella, meno consistente, dell’amore e dell’interesse? 
Ecco, facendo parte del secondo gruppo di alunni, ascoltare Museica di Caparezza è un benefico crogiolarsi in un mare di riferimenti artistici azzeccatissimi al contesto in cui sono inseriti. Da Avrai ragione tu (Ritratto) a Mica Van Gogh, Comunque Dada, Giotto beat, Sfogati, Fai da tela, fino ad arrivare a Teste di Modì, geniale. Anche Cover non scherza, citando appunto l’arte delle cover dei più famosi dischi. Capa con questo album ha centrato l’obbiettivo, potente, non ripetivo e già ci vedo a pogare nel casino al ritmo di Comunque Dada per poi mollegiarci con lo ye-ye di Giotto Beat.

Come ci sono riferimenti al mondo dell’arte in senso lato, la divina commedia, le opere d’arte, il caso delle teste di Modigliani risalente ormai a 30 anni fa; ci sono altrettanti rimandi a differenti stili musicali, i bits anni '60, la classica ballad di piano di China Town, il punk, rap, i suoni gipsy di Non me lo posso permettere e il metal incazzato di Argenti Vive.

Sempre contemporaneo, diretto, con la sua critica sottile nei confronti dei più diversi argomenti e anche con una affilata frecciatina di vendetta con Troppo Politico. La cosa interessante, e forse che rende questo album meno commerciale di altri, è l’impegno che richiede agli ascoltatori. Come credo si intuisca da quello che ho scritto poche righe fa, amo questo disco perché ricco di riferimenti, ma se chi ascolta non ha un minimo di cultura artistica credo non riesca a cogliere a pieno la bellezza dell’album. Quindi la decisione che RezzaCapa ha preso, cioè di inserirsi nel mondo complesso dell’arte, sostenendo la dura missione con dei testi indovinati, è stata un’arma a doppio taglio. Rende le canzoni intriganti ma richiede all’ascoltatore, più o meno ignorante sul tema, una certa ricerca. Per me la cosa migliore del disco è proprio questa, vuoi capire di cosa canta Capa? Apri Google, o meglio, un libro.
Altrimenti… ti piacerà comunque perché “suona bene”, ed è giusto così.